La colposcopia è un esame di secondo livello richiesto dal ginecologo dopo un pap-test positivo o in caso di sospette lesioni della cervice uterina.
Per la natura dell’esame stesso, è normale avere dei dubbi a riguardo. Ecco alcune delle domande più ricorrenti in chi si deve sottoporre alla colposcopia.
Come ci si prepara all’esame?
La preparazione all’esame non è impegnativa, basta prepararsi come per una visita ginecologica seguendo comuni accorgimenti:
- Non è possibile effettuare l’esame con ciclo mestruale in atto
- Meglio evitare l’uso di ovuli o creme vaginali per le 48h precedenti all’esame.
- È preferibile astenersi dai rapporti sessuali per le 48h antecedenti.
- Non è un problema se si è portatrici di iud (spirale) o se si utilizza l’anello contraccettivo (non è necessario rimuoverlo durante la visita)
La colposcopia è dolorosa?
La colposcopia non è un esame doloroso ne particolarmente invasivo. In genere, le pazienti provano fastidio al momento dell’inserimento dello speculum sovrapponibile a quello che si prova quando viene eseguito il pap test.
Se si rendono necessarie ulteriori indagini come una biopsia la paziente viene informata.
Come si esegue la colposcopia?
La colposcopia dura dai 10 ai 20 minuti.
Per prima cosa il ginecologo inserisce lo speculum per visualizzare il collo dell’utero. Dopodiché tramite dei batuffoli di cotone la ginecologa utilizza dei reagenti (una sorta di coloranti) per identificare eventuali lesioni. Tramite il colposcopio che magnifica la visione è possibile osservare lesioni e anomalie a livello di vagina, vulva e cervice.
Quando viene richiesta la biopsia?
Dopo l’osservazione con il colposcopio, se il ginecologo nota la presenza di alterazioni, procede con una biopsia, cioè̀ un piccolo prelievo di tessuto dal collo dell’utero.
Dopo questo approfondimento, se il collo dell’utero risulta normale o presenta solo lesioni lievi non ci sarà il bisogno di proseguire con cure particolari. Al contrario, se si osservano anomalie, il medico indica al paziente quali controlli di follow up fare e programma il percorso terapeutico.
Come si deve affrontare il post-esame?
Dopo la colposcopia si può tornare alla propria routine.
Nelle ore successive all’esame possono presentarsi delle piccole perdite di sangue che generalmente cessano in poco tempo. Prima di riprendere l’uso di tamponi, creme vaginali o ricominciare la propria attività sessuale, bisogna aspettare che terminino queste piccole perdite. In caso di perdite ematiche abbondanti e febbre, consultate il medico.
Si può fare la colposcopia con il ciclo?
No.
Per sottoporsi alla colposcopia non deve essere in corso il ciclo mestruale, poiché la presenza di sangue altera la visione del collo dell’utero, vagina e vulva. Infatti il rischio è che il ginecologo non riesca a vedere in maniera corretta la mucosa.
Ci si può sottoporre alla colposcopia in gravidanza?
La colposcopia può essere effettuata anche in gravidanza, ma lo step della biopsia viene eseguito solo se il rischio della presenza di forme tumorali è elevato. Questo perché il prelievo di tessuto dal collo dell’utero è uno step più invasivo rispetto all’osservazione tramite colposcopio.
Come si leggono i risultati?
Una colposcopia può risultare positiva o negativa.
- Esito negativo: il collo dell’utero non presenta infiammazioni e lesioni. In questo caso il ginecologo decide se e quando effettuare un altro pap-test.
- Esito positivo: l’esame ha rilevato lesioni e anomalie che necessitano un percorso terapeutico. Il ginecologo sceglie il trattamento più adeguato alla paziente e alla sua situazione specifica.
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