L’Istituto superiore di Sanità ci dice come dato più aggiornato che il tasso di infertilità in Italia riguarda circa il 15% delle coppie mentre, nel mondo, circa il 10-12%. Parallelamente aumenta anche il numero di coppie che ricorre alla PMA (procreazione medicalmente assistita).
Ma questa è davvero l’unica strada possibile?
In alcuni casi selezionati sì, certo. Intendiamo per tutte quelle condizioni patologiche che riguardano le strutture anatomiche e funzionali maschili e femminili.
Ma non in tutti, almeno in principio. Vediamo insieme perché con la dottoressa Marianna Andreani, ginecologa
Quali sono le principali cause di infertilità?
Uno dei motivi più incidenti sul tasso di fertilità in declino è l’incremento dell’età media in cui viene cercata la prima gravidanza. Il mondo di oggi, infatti, ci dice che prima dobbiamo ultimare il percorso di studi, poi dobbiamo trovare un lavoro che ci dia stabilità economica, così da potersi permettere di accedere ad un mutuo per la prima casa, ed infine, se avremo ancora forze, cercheremo una gravidanza.
Mentre la nostra testa, quindi, è occupata in altro, il tasso di fertilità, soprattutto femminile, inizia a scendere inesorabilmente. Nell’uomo il processo di produzione degli spermatozoi non si interrompe con l’aumento dell’età anagrafica, ma diminuisce gradualmente e peggiora di qualità; nella donna, invece, l’età gioca un ruolo molto importante sulla capacità riproduttiva.
La donna, infatti, nasce con un numero prestabilito di follicoli, le strutture che contengono gli ovociti, che si esaurisce progressivamente con l’aumento dell’età senza possibilità di rigenerarsi.
La fertilità femminile, quindi, risulta massima tra i 20 e i 30 anni, subisce poi un primo calo significativo, anche se graduale, già intorno ai 32 anni e un secondo più rapido declino dopo i 37 anni, fino ad essere prossima allo zero negli anni che precedono la menopausa, che in genere si verifica intorno ai 50 anni.
L’ingresso nella fase di subfertilità o infertilità avviene in genere intorno ai 40 anni, ma in alcuni casi può essere anche più precoce.
Anche lo stile di vita è un fattore che incide parecchio nell’aumentare il ritardo del concepimento naturale. Lo stress, il fumo, l’obesità, la sedentarietà, le alterazioni del ritmo sonno-veglia sono tutti fattori che peggiorano la fisiologia della riproduzione. Occorre infatti recuperare un corretto ritmo del sonno, un’ adeguata esposizione alla luce solare, un’idonea distribuzione dei pasti e del timing alimentare e lo svolgimento di un’adeguata attività fisica.
Dunque, come mi ha insegnato la Medicina Tradizionale Cinese, bisogna “preparare il terreno” perché sia sempre più fertile. Nella mia pratica clinica questo consiste in alcune attenzioni che provo ad avere sempre quando incontro una giovane donna. Vediamole insieme.
Quali accorgimenti adottare?
Fra le domande della raccolta dell’anamnesi chiedo sempre anche delle abitudini di vita (fumo, alcool, sostanze, attività fisica, sonno), quelle alimentari e dell’alvo (non dimentichiamoci che l’intestino è il nostro secondo cervello!). Importante è anche indagare se non ci sono stati casi di menopausa anticipata della famiglia di origine. Un po’ provocatoriamente, ma, quando c’è una relazione stabile, introduco volontariamente il tema della ricerca prole, così che almeno ci si inizi a pensare, anche se in ‘giovane’ età. Credo che iniziare a smuovere culturalmente sia uno dei primi passi possibili, almeno dal mio punto di vista.
Ruolo assolutamente importantissimo, che insieme alle ostetriche che lavorano con me, cerchiamo di insegnare fin dall’arrivo del menarca, è la conoscenza di sé. Proponiamo da anni, infatti, un corso mamma-figlia, nel quale educhiamo le giovani donne a scoprire i processi segreti del ciclo femminile, ad acquisire una visione positiva della femminilità, della sessualità e del compito di trasmettere la vita. Siamo certe, infatti, che addomesticare i cambiamenti del corpo nella pubertà permette di acquisire una conoscenza dei cambiamenti e della fisiologia del ciclo mestruale che possa permettere di vivere in modo sereno la propria femminilità.
Particolare attenzione riservo anche all’educazione nel riconoscere i segni e i sintomi di fertilità, in particolare il muco cervicale e la temperatura basale. Parlo spesso di strumenti che possono aiutare nella conoscenza di sé e nella regolazione della propria fertilità, sia nel caso in cui si desideri una gravidanza, sia nel caso in cui si decida invece di non cercare bambini. Questi sono l’insegnamento del metodo sintotermico da parte di un’insegnante, solitamente un’ostetrica, oppure dispositivi computerizzati come LadyComp.
Indago sempre anche la situazione psico-emotiva della donna e della coppia. Tante volte, infatti, anche inconsapevolmente, nella vita passata ci possono essere stati piccoli o grandi traumi o relazioni negative, che possono incidere sulla nostra apertura alla vita. Utilissimo è il supporto e il lavoro in equipe con le mie colleghe psicoterapeute.
Qualora ci sia un ritardo nel concepimento o una problematica nella fisiologia del ciclo mestruale propongo terapie il più rispettose possibili della fisiologia femminile. Talvolta bastano piccoli aggiustamenti vitaminici (importantissimo il ruolo della vitamina D) o di microelementi (come lo zinco o il ferro), piuttosto che elementi fitoterapici che aiutano il ritmo corretto del ciclo mestruale o stimolano l’ovulazione.
Certamente l’agopuntura aiuta moltissimo nella regolazione del ciclo mestruale in termini di ritmo, durata ed entità. Inoltre, si è rivelata utile nel regolare i livelli ormonali (Estrogeni e Progesterone), nel migliorare la funzionalità ovarica e la qualità delle cellule uovo, la vascolarizzazione, morfologia e spessore dell’endometrio. L’agopuntura inoltre è risultata efficace nel migliorare la motilità spermatica nell’uomo, riduce lo stress e favorisce il benessere psicofisico generale.
In conclusione, credo quindi che un approccio globale e integrato alla fisiologia della donna a partire dalla pubertà possa innanzitutto culturalmente aiutare tante coppie a generare nei giusti tempi, in modo naturale e consapevole.